Non c’è blog senza strategia e non c’è strategia senza un piano editoriale. Il blog di solito nasce con l’esigenza di ottenere obiettivi (content marketing, brand awareness, aumento visite, posizionamento), ma senza avere una strategia è difficile pensare di ottenere qualcosa solo perché si è simpatici. E la strategia di solito viene elaborata tramite un piano editoriale.
Già in molti sul web hanno parlato del piano editoriale e di quanto sia importante, per cui ho deciso di fare qualcosa di differente: vi presento il piano editoriale di Coccodè.
Il piano editoriale su Drive
Coccodè è uno “studio associato” di quattro professionisti con partita iva. Il nostro piano editoriale è un file sheet su Google Drive. Google Drive è lo strumento ideale: è facile da usare, è condivisibile, si ci può accedere da qualsiasi device. E’ stato con Beatrice che ho iniziato a lavorare ai piani editoriali su Drive.
Il Piano editoriale per Coccodè
Il piano editoriale è mensile ed è diviso in tab e la parte più importante è quella dedicata al blog, il punto focale della nostra strategia.
Data, Titolo/Argomento Post, Suggerimenti Grafici, Autore, Note, Report: queste sono le voci che ci aiutano a mettere ordine tra ciò che dobbiamo fare.
Tutto parte con la riunione settimanale di fine mese quando tiriamo fuori gli argomenti di cui vogliamo parlare. Convivendo con tre grafici, è piuttosto ovvio che molti degli argomenti siano a tema, ma cerchiamo di non limitarci. Siamo partiti da poco, per cui stiamo coltivando una base da cui partire e ci muoviamo senza troppi limiti, in futuro ovviamente i nostri post saranno strutturati in maniera differente.
Dall’argomento vengono derivate le date: il nostro obiettivo è cercare di produrre almeno un post al mese ognuno, in modo da avere un post a settimana. Stiamo lavorando per essere più produttivi e rispettare al meglio le scadenze. Purtroppo quando abbiamo poco tempo o scadenze ravvicinate, il nostro blog è la prima cosa che passa in secondo piano.
In suggerimenti grafici (altra cosa che ho imparato da Beatrice) mettiamo suggerimenti per le immagini e i grafici da inserire nel post. Questa è la parte che lascio compilare agli altri. Mentre in note inseriamo suggerimenti, fonti, ispirazioni, etc.
La parte Report è una novità: viene compilata alla fine del mese. In questo modo possiamo tenere sotto controllo i risultati. Cosa ha funzionato? Cosa no? Cosa possiamo fare di meglio? Questo viene discusso nella riunione settimanale di inizio mese.
Il Piano Editoriale Social
Il blog è strettamente collegato ai Social, per cui sul piano editoriale abbiamo le tab divise per network.
Prima di tutto vediamo di programmare le uscite dei nostri post sui social: di solito il post blog viene condiviso sui social il giorno dopo la sua pubblicazione. Oltre questo la palette del mese è un appuntamento fisso.
Per completare la compilazione del piano editoriale social guardiamo il Plan the Moment di Twitter e il Days of the Year per capire se ci sono eventi speciali, giornate e altre cose importanti di cui non possiamo dimenticarci (tipo la giornata mondiale della cioccolata).
Il resto del piano editoriale social è piuttosto flessibile e “last minute”. Noi lavoriamo nel mondo digitale, dove tutto cambia in fretta e le novità arrivano da un momento all’altro. Per la parte “last minute” ci affidiamo agli Alerts (Google, Talkwalker, Brand Mentions), a Feedly e alle condivisioni sul momento.
Come per il piano editoriale del blog, anche qui c’è una parte “Report” che va compilata a fine mese con i risultati ottenuti dalle condivisioni.
Il report finale
Per fare il report finale di solito usiamo diversi tools.
- Google Url Tracker
- Bitly
- Google Analytics
- Facebook Insights
- Hootsuite
Questi strumenti, usati insieme, ci danno una panoramica piuttosto precisa sui risultati ottenuti.
A breve cominceremo a lavorare anche sulla SEO, per cui utilizzeremo sicuramente un rank tracker.
Per concludere…
Il piano editoriale serve per tenerci in riga. Sappiamo cosa vogliamo ottenere, sappiamo cosa dobbiamo fare, quando dobbiamo farlo e in che modo.
Il nostro piano editoriale è un qualcosa di dinamico. Se qualcosa non funziona possiamo saperlo in fretta e correggere il tiro.
Questa è la nostra strategia.
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