La forma in cui comunichiamo spesso porta con sé molto più delle parole che stiamo dicendo/scrivendo. Interpretare il modo di comunicare è alla base dell’ipotesi delle “Perceptual Languages” teorizzata dallo psicologo dello sviluppo Taibi Kahler.
Secondo Kahler ci sono sei tipi diversi di perceptual languages. Vediamo insieme quali sono e come usarli nella comunicazione aziendale.
La Comunicazione dei dati (Thoughs Language)
Il Thoughs Language è il linguaggio dei dati. Chi usa questo tipo di Perceptual Language ama infatti parlare di fatti, dettagli, caratteristiche e caratteristiche.
Chi? Cosa? Dove? Perché? sono le domande più importanti. Avere una comprensione globale di ciò che si sta parlando è fondamentale. È un tipo di comunicazione fatta di logica e dati, ma non per questo deve essere fredda.
Come usare il Linguaggio dei dati
Qualsiasi tipologia di business può utilizzare con successo questo tipo di comunicazione, ma il linguaggio dei dati è particolarmente importante per le attività B2B, il cui obiettivo è arrivare dritti al punto.
Con questo tipo di comunicazione si può rispondere, in maniera obiettiva alla domanda:”Perché dovresti scegliere me? Il mio prodotto? Il mio servizio?”.
Esempi di Comunicazione Logica
- Infografica – L’esempio perfetto di linguaggio dei dati che può essere creativo e bello da vedersi. Solitamente siamo abituati a pensare all’infografica come un’immagine, ma in realtà l’infografica può essere presentata come video (videografica) e può essere interattiva
- Case study – Il Case Study è quella cosa che unisce uno storytelling a fatti e dati. È un mezzo di comunicazione potentissimo
Il linguaggio delle opinioni (Opinions Language)
Dai fatti passiamo alle opinioni che sono altrettanto importanti nella comunicazione.
Le nostre parole diventano più personali. Esprimiamo, con le opinioni, i nostri valori e i nostri giudizi. Da un punto di vista puramente grammaticale, questa comunicazione è fatta di condizionali.
Come usare il linguaggio delle opinioni
Ci siamo allontanati dai fatti, per cui è facile capire che questa comunicazione non è adatta a chi fa comunicazione in ambito scientifico e anche alcuni settori B2B potrebbe avere delle difficoltà con questo tipo di linguaggio.
Il linguaggio delle opinioni è particolarmente indicato, a chi fa comunicazione in ambito fashion, entertainment e food. Stiamo parlando dei settori dove non c’è giusto o sbagliato, ma c’è quello che piace al mio target . Un bel esempio di linguaggio delle opinioni usato in maniera divertente per me è quello che sta portando avanti “Casa Surace”.
Esempi di comunicazione delle opinioni
- Post Blog di Consigli – Quasi scontato da dire, vero?
- Condivisione di Esperienze – Le opinioni si formano solitamente su esperienze personali.
- Recensioni – Le recensioni sono il terreno perfetto su cui far intravedere le nostre opinioni
Il Linguaggio dei sentimenti (Feelings Language)
Sentimenti ed emozioni fanno parte di questo tipo di comunicazione chiamato “Feelings Language”. Le persone che utilizzano questo tipo di linguaggio mettono il cuore al centro del discorso.
Come usare il linguaggio dei sentimenti
Il linguaggio dei sentimenti non è molto diverso da quello delle opinioni, ma risulta essere più caldo e personale. Non è più una questione di esperienze e consigli, quanto di empatia. La peculiarità del linguaggio dei sentimenti è che possono usarlo tutti.
In un mondo in cui il consumatore è consapevole e le sue scelte sono anche etiche, comunicare col cuore è fondamentale. È la comunicazione migliore per associazioni, enti benefici e consumo alternativo (prodotti vegani, organici, etc).
Il rischio di questo tipo di comunicazione è quello di diventare “moralizzatori” e trasmettere un senso di “io sono meglio di te”.
Esempi di comunicazione dei sentimenti
- Causes – Qualsiasi business può appoggiare una causa benefica. Tutte le grandi aziende di solito hanno partnership di beneficienza. La tua azienda è fatta di persone: sii umano e dimostralo
- Prendi Posizione – Evita di fare come la Pepsi, che trivializza la protesta dei diritti civili, e ispirati di più a Dove Real Beauty Project
Comunicazione reattiva (Reactive Language)
Il Reactive Language è una comunicazione istintiva, veloce, senza filtro. Le persone che usano il reactive language sono spontanee e amano parlare, condividere, esprimersi liberamente.
Come usare la comunicazione reattiva
Usare la comunicazione reattiva è impossibile in una strategia di web marketing, perché possiamo permetterci di essere spontanei fino ad un certo punto.
In questo caso il nostro compito è cercare di scatenare reazioni di reactive language. Vogliamo provocare reazioni forti.
Ceres e Taffo secondo me sono 2 esempi di realtà imprenditoriali che riescono a sfruttare la loro comunicazione per provocare nei loro fan il reactive language.
Il rischio di questo tipo di linguaggio è quello di creare una reazione negativa.
Esempi di comunicazione reattiva
- Meme – Sono i “tormentoni” dell’internet, sono divertenti, facili da usare, di solito scatenano reazioni positive.
- Real time marketing – È il modo migliore per trovare reazioni negli utenti, perché sfruttano il momento.
Comunicazione Attiva (Action Language)
Le persone che usano l’action language sono propositive. Sono poche le domande in questo senso. Si tratta invece di fare, decidere, essere leader.
Come usare la comunicazione attiva
Questo tipo di comunicazione è semplicemente perfetta per chi si occupa di Sport e Benessere. È una comunicazione fatta di frasi motivazionali, di “facciamolo!”. È quello che fa per esempio Nike con “Just Do it”. È il salto di Felix Baumgartner dalla stratosfera per Red Bull. In questo tipo di comunicazione quello che bisogna fare, è ispirare.
Esempi di comunicazione attiva
- Video e immagini motivazionali – Ce la puoi fare. Se sogni, puoi farcela. Non ti buttare giù. Chiunque può usare immagini motivazionali per la sua comunicazione. Sulla mia pagina Facebook inizio sempre la settimana con un Motivational Monday
- Challenge – Sfida i tuoi utenti. Motivali a fare cose interessanti, piacevoli, divertenti, utili.
Comunicazione riflessiva (Reflections Language)
La comunicazione è anche ascolto. Ci sono persone riflessive che prima di parlare devono pensare, riflettere, capire. Questo è il Reflection Language, un tipo di comunicazione che oggi è molto difficile da fare, in un mondo che si muove molto veloce e che spesso dimentica le sfumature.
Come usare la comunicazione riflessiva
Dietro ad ogni strategia, ad ogni piano editoriale, ad ogni progetto di advertising ci sono delle persone. Diciamo spesso che per fare comunicazione online bisogna “essere umani”. Dimostriamolo. Non dobbiamo per forza prendere posizione su ogni cosa.
Tipi di comunicazione attiva
- Costumer Care – Il miglior modo in cui possiamo usare la comunicazione riflessiva è nel customer care. Prenditi il tempo di ascoltare i tuoi clienti.
Conclusioni
Ogni Perceptual Language è importante ed è “usabile” in una buona strategia di comunicazione. Ogni business, ogni settore, ha i suoi preferiti ma è buona norma conoscerli ed utilizzarli nel momento più opportuno.